L’autunno è alle porte con le prime piogge e temperature in diminuzione che favoriscono lo sviluppo di malattie tipiche di stagione: raffreddori, influenza, mal di gola, rinite, otite. È questo il periodo utile, per tutti quei soggetti predisposti, per iniziare un trattamento preventivo farmacologico utile a rafforzare le proprie difese immunitarie. Stiamo parlando degli immunostimolanti: farmaci considerati in grado di stimolare e rafforzare il sistema immunitario. In commercio ci sono alcuni medicinali che contengono antigeni batterici (cioè frammenti di batteri) che, assunti da un soggetto sano, dovrebbero sollecitare la produzione di anticorpi utili a combattere il batterio vero e proprio nel caso esso aggredisse l’organismo, proprio in base allo stesso principio d’azione caratteristico dei vaccini. Di solito, questi medicinali vengono prescritti per prevenire infezioni otorinolaringoiatriche (orecchie, naso e gola come la tonsillite, l’otite e la faringite) e bronchitiche (polmoni, quali la bronchite e l’asma bronchiale) recidivanti, in bambini e adulti (soprattutto anziani) ritenuti “fragili. Generalmente, la cura preventiva consiste nella somministrazione del farmaco immunostimolante all’inizio dell’autunno. L’assunzione del farmaco (nel caso di quelli a base di frammenti batterici, la posologia è in genere di una compressa al giorno): 10 giorni consecutivi ogni mese, per un totale di 30 giorni in 3 mesi di seguito.
I bambini e ancor meglio gli adolescenti sono particolarmente coinvolti in questo tipo di trattamento. Il ricorso agli immunostimolanti nei bambini è sostenuto da una buona parte dei medici e dei pediatri anche se, al riguardo, è in atto da tempo un intenso dibattito. Le ragioni del sì agli immunostimolanti si fondano soprattutto sull’elevata incidenza delle infezioni delle vie respiratorie di origine batterica, in particolare nei bambini. Soprattutto i primi anni di frequentazione delle comunità (asilo nido e scuola materna) sono i più difficili: il bambino piccolo, viene esposto a un alto rischio di contagio entrando in contatto diretto e prolungato con altri bambini. Gli effetti collaterali associati a questi farmaci sono in genere leggeri e comunque transitori. Per chi vuole invece ricorrere a dei rimedi del tutto naturali, sono in vendita libera in farmacia prodotti a base di Echinacea, propoli, sambuco ed uncaria, sotto forma di opercoli o sciroppi: venti giorni di terapia con interruzione di dieci giorni e per un periodo di almeno tre mesi. Poi, i rimedi omeopatici contenente auto lisati di fegato e cuore di Anas barbariae, assai utili anche nelle fasi acute, ovvero durante la malattie. Questo prodotto trova il consenso di molte mamme, preoccupate a curare i propri figli senza ricorre a farmaci allopatici.