Gli Acufeni, creano in generale uno stato di tensione e di affaticamento cerebrale che contribuiscono a stancare la persona a fine giornata. In alcuni casi sono così gravi che il paziente non riesce a dormire tutta la notte, instaurando uno stato di esaurimento nervoso che compromette tutto lo stato fisiologico. Spesso il medico prescrive degli psicofarmaci per allentare la tensione. Se il cervello percepisce un suono internamente, vuol dire che a livello corticale, si è creato comunque uno squilibrio per noi, ma equilibrio per il cervello; quando mascheriamo l’Acufene con un rumore esterno, accade che creiamo uno squilibrio interno al cervello. Se si protrae a lungo termine la stimolazione esterna, accade che il cervello dovrà adattarsi attraverso le sinapsi ad un nuovo equilibrio e quindi l’abitudine crea nel tempo delle nuove connessioni neurali che in qualche modo altereranno la percezione dell’acufene pur avendo eliminato la stimolazione esterna. Parliamo di neuroplasticità: il sistema nervoso centrale in fase di sviluppo o anche nello stato maturo è “plastico” e capace di riarrangiamenti plastici in funzione degli stimoli esterni.
È sempre la neuroplasticità che consente al sistema uditivo di adattarsi all’uso di protesi come l’impianto cocleare o gli apparecchi acustici. Questo fenomeno può essere causato da eventi esterni o interni, come la deprivazione di uno stimolo esterno, la sovrastimolazione, oppure da lesioni e infiammazioni che possono causare modificazioni a lungo termine come espressione di apprendimento. La neuroplasticità rappresenta una questione importante nello sviluppo dell’Acufene. Purtroppo gli Acufeni possono essere innescati anche dal coinvolgimento di aree del sistema nervoso non coinvolte nella funzione uditiva. La plasticità del sistema nervoso centrale permette un migliore adattamento dell’organismo all’ambiente. Anche se questa funzione è maggiormente evidente nell’età evolutiva, continua in ogni caso durante tutto il corso della vita fino alla fine della stessa. E’ grazie a tale funzione che l’organismo può apprendere ed adattarsi a nuovi stimoli e quindi compensare gli effetti di un danno biologico. Ma gli stessi meccanismi che sono alla base degli adattamenti plastici sono responsabili della comparsa di sintomi e di iper interazioni sensoriali come avviene per gli Acufeni. Nella prossima rubrica continueremo a trattare il problema…