PASSO CORESE – Contro Latina la Virtus Passo Corese si gioca il futuro. Nell’ultima giornata della seconda fase di Promozione, in programma domenica 28 maggio alle 18.00 al palazzetto dello sport di viale della Gioventù, serve una vittoria per accedere alla finale play off valida per l’accesso in Serie D; un obiettivo condiviso dai pontini, a cui servono i due punti per superare in classifica proprio la squadra di Peron. Giacomo “Jack” Gunnella, playmaker dei sabini, ha raccontato ai nostri microfoni come lui e la squadra stanno vivendo l’attesa:
È la partita più importante della stagione?
“Sì, si dice che la prossima è sempre più importante. Stavolta lo è davvero perché ci giochiamo un anno di lavoro. Se vinciamo siamo in finale, se perdiamo andiamo a casa e noi abbiamo un solo obiettivo in testa: andare in Serie D. Latina è una squadra fisica e atletica, all’andata ci hanno battuto e non dobbiamo dimenticarlo. Questa è la partita crocevia della stagione”
Com’è andato il tuo campionato? La tua crescita?
“La stagione è iniziata in salita per me, venivo da un brutto infortunio al ginocchio e ho avuto difficoltà soprattutto a livello fisico. Poi sono cresciuto giornata dopo giornata e sono abbastanza soddisfatto di come sto rendendo in campo. Mi sto togliendo belle soddisfazioni con questa maglia, ma non voglio accontentarmi”
Raccontaci il percorso che ti ha portato qui a Passo Corese
“Sono arrivato la scorsa estate qui. Conoscevo già l’allenatore Roberto Peron e con lui ho un ottimo rapporto fin dai tempi delle giovanili con la Sebastiani Rieti. Vengo da lì, stavo per giocare la C2 poi mi sono rotto il ginocchio e la mia carriera si è interrotta. Ora è ripartita e con il senno di poi credo di aver fatto la scelta migliore per la mia vita cestistica”
Sei il playmaker di questa squadra. Come nasce la passione per questo ruolo?
“È il mio ruolo fin da piccolo. Mi piace perché ti permette di stare sempre al centro del gioco, di far entrare nell’azione i compagni, di fare assist e di far giocar bene la squadra. Il play è il cervello della squadra, un ruolo che mi onora e che al tempo stesso mi riempie di responsabilità. Idoli? Sono cresciuto ammirando Baron Davis e Allen Iverson, dei veri mostri”
Qual è il tuo rapporto con la società?
“Mi avevano parlato bene della Virtus Passo Corese e questa società non mi ha deluso, anzi se possibile mi ha stupido l’attenzione nei particolari che c’è qui. Mi sono subito trovato bene con la squadra e per quanto riguarda la società c’è un progetto a lungo termine che condivido appieno: diventare grandi attraverso il lavoro e la programmazione. I dirigenti sono sempre vicini alla squadra, anche nei momenti difficili”
C’è stato un momento della stagione in cui è scattata la scintilla?
“Dopo aver vinto 12 partite di fila ci siamo per un attimo seduti e li sono arrivate le prime difficoltà. La squadra è cambiata, i nuovi Malamov e Cooper sono stati decisivi per il salto di qualità, ma devo dire che in quel momento siamo cresciuti come gruppo e come mentalità. Ora servirà soprattutto quella per vincere”