di SIMONE IPPOLITI
FIANO ROMANO – Buste paga sgonfiate, ferie e straordinari non riconosciuti e cooperative che vanno e che vengono. È questa la situazione che stanno vivendo circa 230 operai della 2ERRE e PAC 2000A Conad di Fiano Romano che il 14 e il 15 aprile 2017 hanno scioperato per rivendicare i propri diritti: La situazione è tesa – racconta a Qui News Domenico Teramo, membro dell’Esecutivo Nazionale dei Cobas – il consorzio che gestiva il lavoro tramite la cooperativa 2ERRE ha disdetto il contratto con decorrenza 30 aprile. Avevamo chiesto che i lavoratori potessero essere assunti direttamente dalla PAC 2000A, ma passare per le cooperative significa poter pagare di meno le risorse. Ora è stato concesso l’appalto ad un’altra srl che a sua volta ha subappaltato ad una cooperativa e il 29 aprile i lavoratori hanno firmato i nuovi contratti. Tutto ciò nonostante la normativa europea garantisca il mantenimento del posto di lavoro senza ulteriori sottoscrizioni. Probabilmente – spiega Teramo – la speranza era quella che molti rinunciassero a firmare il nuovo contratto che di fatto riporta le stesse condizioni già denunciate, ma così non è stato. Basti pensare che fuori dalla sede c’erano già persone disoccupate pronte a subentrare.
PAC 2000A è un consorzio in crescita e questo è dimostrato sia dagli utili di bilancio sia in termini di punti vendita su territorio, eppure i lavoratori rivendicano degli aspetti soprattutto legati alle proprie retribuzioni: tredicesima e quattordicesima calcolate sulle ore effettive lavorate, escludendo quindi dal conteggio le malattie e le ferie; straordinari pagati in maniera forfettaria a “rimborso spese”, eludendo tasse e contributi, dimezzando così il costo della spesa per lavoratore. In più, l’alternanza delle cooperative che spesso cambiano nel giro di pochi anni, pone il lavoratore su una posizione delicata come precisa Teramo – Oltre che a subire un ulteriore stress psicologico dato da un indice di produttività individuale, il soggetto è quasi costretto ad accettare determinate condizioni e firmare “nuovi” contratti per non perdere il lavoro. Purtroppo questo è un modello organizzativo della logistica, tipico di tutti i magazzini. Intanto i lavoratori sono tornati al loro posto, in attesa di buone notizie – Chiederemo un confronto con la nuova cooperativa e con Pac2000A – afferma Teramo – perché non è possibile che si protragga una situazione del genere. In ogni caso, apriremo un contenzioso per quello che è stato.