Nonostante la pioggia che dalla mattina fino alle 16 del pomeriggio si è abbattuta su Poggio Mirteto, il tradizionale Carnevalone Liberato ha resistito alle intemperie colorando e popolando ancora una volta le vie del paese. A rendere insicura la manifestazione, oltre al tempo dell’ultima ora, si erano aggiunti anche dei problemi organizzativi nati, soprattutto, per rispondere alle polemiche che ogni anno seguono immancabilmente la manifestazione. Quest’anno, a una settimana dall’evento, infatti si è resa necessaria una conferenza stampa svoltasi presso il comune di Poggio Mirteto dove erano presenti tra gli altri il sindaco Micarelli e i membri del Circolo Arci, in cui si è ribadita l’importanza culturale di una tradizione unica nel suo genere, capace di attirare un pubblico di 10.000 partecipanti. Purtroppo, dopo la riunione tenutasi a Rieti presso la Questura, il Carnevalone Liberato sembrava essere destinato, anche quest’anno, a saltare. L’anno scorso, infatti, i problemi riscontrati avevano costretto gli organizzatori a preferire un’edizione di protesta che si è svolta al chiuso con incontri e conferenze.
La caparbietà degli organizzatori, l’appoggio del Comune e di altre associazioni locali ma soprattutto l’attaccamento di un pubblico giunto, come sempre, da tutta Italia hanno portato in breve alla risoluzione dei problemi logistici e all’effettivo svolgimento della manifestazione. Una manifestazione che, a causa del mal tempo, ha riscontrato un’affluenza minore rispetto a quella preventivata ma che ha comunque risposto alle aspettative: un pomeriggio di festa fra satira, balli, maschere e musica. Durante il pomeriggio di domenica 5 marzo si sono potute ammirare le performance delle bande marcianti e degli artisti come Mazingari, Roberto Billi e I Mariachi. La manifestazione, che dalla sua prima edizione (1861) ricorda la liberazione di Poggio Mirteto dallo Stato Pontificio, ha mostrato la sua parte più vera nei ragazzi mascherati e nelle famiglie con i bambini incantati dai trampolieri: l’allegria e i colori di una manifestazione che, in quanto patrimonio cultarale, va promossa e sostenuta.