MONTEROTONDO – L’emozione di quella medaglia di bronzo a soli 8 anni nei campionati italiani categoria “cucciola”, Irene se la porta ancora dietro. Era il 2004 e già sguazzava in vasca e correva in pista al Centro Sportivo di Castelnuovo di Porto. Tutti i giorni, insieme alla mamma, partiva da Monterotondo per dare il via passo dopo passo alla sua carriera da pentatleta: “La fortuna è stata – racconta Irene a Qui News – che l’impianto offriva l’opportunità di fare più discipline e sotto consiglio del mio maestro di allora, Piero Serena, cominciai il mio percorso”.
Un tragitto non semplice, non tanto nello sport, ma nella vita. A 10 anni la piccola Irene vede dividersi la sua famiglia, voltando le spalle alla mamma per affidarsi al papà Paolo, amante dell’equitazione, con il quale passa più di un anno a stretto contatto: “Dal lato sportivo, ebbi la fortuna di imparare ad andare a cavallo molto presto. Infatti – aggiunge – solitamente l’equitazione si introduce verso i 17-18 anni; a 10 invece, già me la cavavo e a 14, fui la più giovane ragazza italiana a ottenere il patentino”. Ma il destino di Irene è pronto a cambiare un’altra volta. Mamma Clotilde rientra nella sua vita e non ne uscirà più: “Non è stato facile. I miei ebbero una separazione cruenta, ma poi ripresi fiducia in mia madre e da quel momento non ci siamo più divise. Lei è la mia psicologa, la mia mental coach, non si è mai persa una singola gara. Da piccolina – ricorda Irene emozionata – mi aspettava fuori scuola con il pranzo, per poi accompagnarmi agli allenamenti. Mentro io facevo sport, lei essendo insegnante, mi aspettava in macchina e intanto correggeva i compiti…”.
Ora quella bambina è cresciuta e con occhi fissi punta a quei cinque anelli magnetici che la attraggono verso Tokyo 2020: “Un sogno? Deve diventare realtà, ora si comincia a far sul serio. Il mio punto di forza è il combined (tiro e corsa), ma devo migliorare nella scherma. Il prossimo anno ci saranno le gare di qualificazione e non posso toppare come già mi è accaduto lisciando quelle giovanili. In sostanza – spiega Irene – siamo in 8 per 2 posti. Sono molto legata a Francesca Tognetti e Alice Sotero, anche se nel nostro mondo c’è molta competizione…. amiche sì, ma sui campi diventiamo delle belve (ride ndr). Questo è buono perchè durante gli allenamenti ci sproniamo a vicenda”.
A.A.A. Applicazione, Allenamento e soprattutto Alimentazione: “Nel 2014 in Svezia ho vinto l’europeo youth e lo scorso anno quello junior in Spagna e cosa inaspettata – racconta – sono stata chiamata come riserva per l’europeo senior in Bielorussia, piazzandomi quarta”. E oltre alle grandi gare in giro per il mondo, Irene si diverte anche in casa: “Mi è capitato di vincere qualche corsa a Passo Corese, Monterotondo e come premio giù con vini e formaggi! Ma da oggi fino al 2020 roba genuina! Pasti limitati, cucina in casa, prodotti della Sabina… ci pensa mamma, anche se ai fornelli me la cavo bene. Un pasto libero una volta tanto ci vuole, però, lontano dalle gare e poi mi piace molto il sushi”.
Sarà un segno del destino?