Sotto la palpebra superiore di ciascun occhio è presente la ghiandola lacrimale, che produce costantemente un liquido acquoso che costituisce circa il 90% della composizione delle lacrime. Con ogni battito delle palpebre, questo liquido viene distribuito uniformemente sull’occhio al fine di mantenerlo umido e pulito. Le ghiandole presenti nello spessore delle palpebre (dette Meibomio) si occupano invece di produrre la parte lipidica (grassa) delle lacrime, che costituisce la pare esterna dello strato di lacrime che riveste l’occhio, detto anche “film lacrimale”. La Sindrome dell’Occhio Secco, DRY EYE DESEASE (DED), è una patologia determinata dalla disidratazione cronica della congiuntiva e delle cornea, che ne provoca l’irritazione. E’ dovuta principalmente ad una riduzione quantitativa o ad un’alterazione qualitativa del film.
L’occhio è esposto ad un maggiore attrito dovuto al movimento palpebrale e ad un maggior rischio di infezioni e vengono a mancare anticorpi e lisozima, componenti delle lacrime ad alto potere battericida. Nei casi più gravi può degenerare fino alla comparsa di lesioni alle strutture esterne dell’occhio: cicatrizzazione, neovascolarizzazione, infezioni e ulcerazioni. Tale condizione può accentuare la complicanza delle più comuni malattie infiammatorie dell’occhio, quali blefariti e congiuntiviti, incluse le forme allergiche. La DED è tipica dell’età avanzata oltre i 70 anni, delle donne in menopausa, dei portatori di lenti a contatto, di chi fa uso di colliri o taluni farmaci sistemici. Negli ultimi anni la platea di pazienti affetti dalla sindrome si è ampliata a dismisura poiché associata all’uso di videoterminali, smartphone e tablet tanto da poter affermare che quasi nessuno ne è escluso.
La concentrazione dell’utilizzatore sull’apparecchio riduce il normale battere delle palpebre(da 22 volte al minuto si scende alle 7 volte al minuto) diminuendo pertanto la produzione di lacrime scaturita da tale movimento. I più comuni sintomi sono: bruciore oculare, sensazione di corpo estraneo che gratta e tira nell’occhio, annebbiamento visivo, fotofobia, difficoltà nell’apertura della palpebra al risveglio. Verrebbe facile dedurre una diagnosi fai da te…. niente di più sbagliato!
Da qui l’importanza di lasciar fare all’oculista la diagnosi clinica, per adottare la cura più appropriata, che può consistere nell’uso di lacrime artificiali, rafforzata con integratori alimentari, efficacissimi entrambi per contrastare i sintomi sopracitati, oppure una terapia farmacologica o strumentale in caso di patologie malcelate dalla Sindrome dell’Occhio Secco.

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