L’utilizzo di combustibili fossili per l’industria e per i trasporti ha aggravato la già instabile situazione climatica del nostro pianeta. Una parte consistente dell’impatto sull’ecosistema è dovuto al traffico aereo e soprattutto a quello su gomma. Inquinamento dell’atmosfera che sta crescendo esponenzialmente nei paesi in via di sviluppo. Sia per la spinta del mercato verso soluzioni di trasporto “ecologiche”, che per i costi di produzione e vendita inferiori, la ricerca dei costruttori negli ultimi anni si è concentrata sui veicoli a propulsione ibrida. Parallelamente impegnati nello sviluppo di sistemi hardware e software a supporto della sicurezza attiva (ABS, ESP, Cruise Control etc.) oltre che per i sistemi di “infotainment”. Questi due “filoni” di evoluzione tecnologica convergono idealmente nel recente sviluppo di vetture a propulsione “Full Electric” con sistemi di bordo per la guida assistita che richiedono comunque un intervento attivo dell’uomo. Nella normativa di riferimento (SAE) ad oggi vengono elencati cinque livelli di “autonomia”. Il vero livello a partire dal quale ha senso parlare di veicoli “autonomi” è il terzo, quello in cui i sistemi sono in grado di sostituire pienamente l’autista nel controllo del mezzo.
A partire dal 2009 alcune grandi case automobilistiche tra cui anche Google e Tesla, si sono impegnate nello sviluppo di veicoli a guida autonoma di livello cinque. Per realizzare questi straordinari risultati nelle vetture “prototipo” vengono installati sofisticati sistemi di analisi delle immagini, acquisite in tempo reale da telecamere con ottiche 3D (360°) ad alta risoluzione, che “leggono” ed interpretano i cartelli stradali e la segnaletica orizzontale. Scandagliano l’ambiente circostante con l’ausilio di tecnologie radar, lidar (scansione laser) e GPS anche per aggiornare le mappe di navigazione. L’enorme mole di dati acquisita viene interpretata dai server di controllo interni, elaborando una vera e propria “visione artificiale” dei percorsi appropriati e degli eventuali ostacoli. Attualmente tutte le funzioni attive come le variazioni di velocità, il cambio di corsia etc. sono governate da algoritmi predeterminati: ciò obbliga i veicoli autonomi ad essere connessi anche con sensori lungo il percorso. Per ovviare a queste limitazioni sono attualmente in sviluppo e sperimentazione sistemi di intelligenza artificiale. Ma forse l’etica potrebbe costituire l’ostacolo principale alla diffusione di questi veicoli.