La leishmaniosi canina è la terza malattia trasmessa da vettori più importante al mondo, sia per diffusione che per gravità. È presente in tutta Italia e purtroppo può essere mortale per il cane. benché esistano dei farmaci e delle cure per tenere sotto controllo i sintomi e l’evolvere dell’infezione, nel cane colpito, la malattia non può essere eliminata mai completamente. È una zoonosi, cioè una malattia trasmissibile all’uomo, ma il contagio non è mai diretto né tra cane-cane nè tra cane-uomo, ma è sempre legata alla puntura di una piccola zanzara (flebotomo o pappataceo) che punge un organismo sano dopo aver punto un cane infetto. I pappataci colpiscono prevalentemente da maggio a ottobre, durante il relax tipico del tramonto; l’infezione avviene tramite puntura da parte dell’insetto, e i sintomi sono sempre tardivi.
Dal momento della trasmissione passano circa 2-4 mesi prima di riuscire a riscontrare la positività, ma questo periodo può allungarsi fino a 13 mesi in alcuni rari casi. Nel cane si assiste sostanzialmente ad una malattia generalizzata detta anche forma viscero-cutanea. Non sempre l’infezione porta alla malattia, infatti molti cani infetti rimangono per tutta la vita asintomatici, senza sviluppare manifestazioni cliniche.
Tutto sembra dipendere dall’individuale risposta immunitaria del cane. Quando la malattia si sviluppa, il proprietario del soggetto colpito può assistere ai sintomi più svariati quali dermatite esfoliativa forforacea, perdita di pelo, dolori diffusi, zoppia, epistassi (perdita di sangue dal naso), vomito, diarrea, perdita di peso, ecc. Vista la molteplicità e la diversità dei sintomi e l’importante gravità della malattia, è fondamentale combatterla con la PREVENZIONE mirata e periodica. Testare i cani almeno una volta all’anno, in questo periodo (gennaio/febbraio) è il modo migliore per diagnosticare tempestivamente la malattia e riuscire, nel caso di positività, a mettere in atto tutte le cure necessarie.
Attualmente non esistono farmaci capaci di debellare tutti i microrganismi responsabili della leishmaniosi e quindi di far guarire il cane. La cura è mirata a gestire i sintomi e tenere sotto controllo la malattia. Inoltre è importante ridurre al minimo la possibilità di puntura da parte dei flebotomi attraverso l’utilizzo di antiparassitari repellenti e valutare la possibilità’ di sottoporre il cane a vaccinazione: la copertura del farmaco non è totale, ma in alcune tipologie di cane può rappresentare un valido aiuto nella prevenzione della malattia.
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Ecco la pagina di QUI NEWS nell’uscita dell’11 gennaio 2018