Con il termine glaucoma descriviamo una malattia molto comune che nella forma più diffusa è caratterizzata da aumento della pressione degli occhi, danno del nervo ottico e riduzione del campo visivo fino alla possibile cecità. All’interno dei nostri occhi viene prodotto un liquido trasparente chiamato umore acqueo che, dopo aver circolato nel bulbo, viene eliminato. Se l’umore acqueo non è smaltito correttamente aumenta la sua pressione (meglio definita come TONO OCULARE) fino a “schiacciare” e così consumare le fibre nervose della retina e dello stesso nervo ottico. Il glaucoma può colpire a tutte le età (addirittura c’è una forma congenita), ma spesso si manifesta fra i 40 ed i 50 anni. Si sviluppa progressivamente nel tempo danneggiando il campo visivo fino a poter compromettere in modo definitivo la vista. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, la malattia evolve senza fastidi importanti, senza abbassamenti di vista, o dolore, mentre la perdita del campo visivo di un occhio viene compensata dal campo visivo dell’altro occhio: perciò spesso capita che la persona affetta da glaucoma si rivolga al medico quando ormai è troppo tardi. Eppure, basta una semplice visita oculistica di controllo per diagnosticare correttamente la malattia in modo da prescrivere una terapia capace di fermare o perlomeno rallentarne l’evoluzione.
Purtroppo non esistono metodi per controllare da sé la pressione degli occhi, né abitudini di vita collegate ad esempio all’attività fisica oppure all’alimentazione, che possano in qualche modo influire sulla pressione degli occhi. Va però ricordato che molto spesso il glaucoma è trasmesso geneticamente. È consigliabile quindi a chi abbia riscontrato casi di glaucoma in famiglia (genitori, nonni, zii) di sottoporsi a visite oculistiche periodiche. Una volta di più va ricordato che la nostra arma migliore è la prevenzione anche nei confronti di una grave malattia come il glaucoma che, non a torto, è stato definito “il ladro silenzioso della vista”.